• Papa Clemente XIV (1705 - 1774)
    (Gianvincenzo Ganganelli) (Papa dal 1769 - 1774 )


Esponente dell’antica e nobile famiglia Ganganelli di Sant’Angelo in Vado, Gianvincenzo nacque il 31 ottobre 1705 a Sant’Arcangelo di Romagna, dove il padre esercitava la professione di medico condotto. Entrato nell’ordine dei Conventuali di S.Francesco, dove prese il nome di Fra Lorenzo, in onore del padre, si distinse come oratore sacro. Insegnò filosofia e teologia. Fu nominato cardinale il 24 settembre 1759 da Papa Clemente XIII. Uomo di larga umanità e di vasta cultura, amico intimo di S.Paolo della Croce, che gli profetizzò la nomina pontificia, fu eletto papa in un contrastatissimo conclave, il 19 maggio 1769. Da pontefice Clemente XIV cercò di far valere il suo spirito conciliativo, in mezzo alle pressioni dei diversi stati europei, in particolare la Spagna, per lo scioglimento della Compagnia di Gesù, che fu decretato nel 1773. Successivamente riuscì a riavere i possedimenti che erano stati tolti alla Chiesa. Clemente XIV iniziò, fra l’altro, il prosciugamento delle Paludi Pontine e fondò il Museo Clementino a Roma. Proibì l’evirazione per ottenere voci bianche per le Scuole Cantorum. Morì il 22 settembre 1774.



  • Taddeo Zuccari
    (1529 - 1566 ), pittore

Allievo del padre Ottaviano e di Pompeo Morganti di Fano , si reco' quattordicenne a Roma dove , dopo faticosi esordi , si fece strada decorando diverse facciate esterne di palazzi. decorò la Cappella Mattei nella chiesa della Consolazione sotto il Campidoglio dietro commissione di Giacomo Mattei; iniziò le decorazioni nella Cappella Frangipane a San Marcello al Corso; lavorò nel Duomo di Orvieto, decorò l'appartamento di Pio IV, la sala Regia in Vaticano, etc. Ricevette la prestigiosa committenza per la decorazione della Villa del cardinale Alessandro Farnese a Caprarola ove impiantò una attiva bottega: gran parte delle commissioni che non portò a termine causa l'improvvisa morte furono ultimate dal fratello Federico.



  • Federico Zuccari
    (1539 -1609), pittore e trattatista

Si formò a Roma presso la bottega del fratello Taddeo di cui fu il naturale erede culturale. Pittore e teorico d'arte, viaggiò per buona parte d'Italia e d'Europa: dai Paesi Bassi all'Inghilterra, dalla Spagna a tutto il Nord Italia, richiestissimo dalla committenza, produsse molto: nella chiesa di Santa Maria dell'Orto a Trastevere, nella chiesa del Gesù, nella chiesa della Trinità dei Monti, nella cappella Grimani di San Francesco alla Vigna di Venezia, nel Duomo di Orvieto, nella cappella dei Duchi di Urbino a Loreto, nella decorazione della cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, etc. E' molto presente nelle Marche con opere nel paese natale, a Fermo, a Recanati, in Urbino, a Pesaro. Compone e pubblica nel 1607 "il trattato l'idea d' pittori scultori et architetti", nel 1608 "il Passaggio per l'Italia con dimora in Parma".



  • Prospero Fagnani
    (1588 - 1678), canonista


Prospero Boni aggiunse il cognome Fagnani dietro l'adozione dello zio materno Giovan Francesco; studiò a Perugia dove si laureò in "utroque iure"; in quella città pubblicò nel 1611 il trattato "Problemata cum methodo". Si trasferì a Roma insegnando Diritto all'Università; nel 1610 fu chiamato alla Sacra Congregazione del Concilio come sottosegretario, poi come segretario sostituendo lo zio; nel 1632 divenne cieco; si adoperò moltissimo per l'innalzamento di Sant'Angelo in Vado a città con sede vescovile; ricoprì diverse cariche nell'ambiente curiale romano. La sua opera più famosa è il "Commentarium ad libros Decretalium"; stese su richiesta di Gregorio XV la bolla Aeterni patris Filius pubblicata nel 1621, riguardante l'ordinamento giuridico alle elezioni pontificie e rimasta in vigore fino al 1904. Molto legato al paese natale, aveva un altare nella Basilica Cattedrale che dotò di dipinti e arredi.



  • Francesco Mancini
    (1679 - 1758), pittore


Allievo di Cignani in Romagna, decorò con tele ed un affresco la biblioteca Classiense a Ravenna e casa Albacini a Forlì; affrescò il Duomo di Foligno.  Fu accolto nel 1725 all'Accademia di San Luca a Roma, significativamente rifondata a fine Cinquecento dal conterraneo Federico Zuccari; affrescò la Kafee Haus di Palazzo Colonna; lavorò nella chiesa di San Gregorio al Celio, di Santa Maria Maggiore, di San Pietro, etc. Diverse sono le opere in raccolte private e nelle Marche dove operò a Macerata, nel paese natale, a Fano.



  • Agostino Mercuri
    (1839 - 1892), musicista

Si diplomò a Napoli nel Collegio Musicale San Pietro Mariani a Maiella in pianoforte, composizione e direzione d'orchestra, fu quindi nominato Maestro di Cappella del duomo vadese. Nel 1873 ottenne la direzione degli spettacoli del Teatro Comunale di Bologna. Compose più di cento brani di genere sacro, tra cui "Pietro il Muratore", "Adello" , (rappresentato nel 1860 a Rimini), "il violino del diavolo"; compose "l'inno di Raffaello" che diresse in Urbino nel 1871; a Perugia fondò l'Istituto Musicale "F. Morlacchi"; collaborò alla feste pesaresi in onore di Gioacchino Rossini e fu parte attiva nella fondazione del Liceo Musicale a lui dedicato.



  • Vincenzo Lanciarini
    (1849 - 1917), storico


Il padre Gaetano orafo era inserito nella forma d'artigianato particolarmente produttiva nella cittadina. Studiò nel  Seminario vadese "Barberini", completando gli studi superiori in Urbino; nel 1873 conseguì la laurea in Giurisprudenza a Roma esercitando per un decennio la professione nel paese natale; nel 1885 si trasferì a Roma con la famiglia esercitando presso la Cassazione e la Corte dei Conti. Si dedicò attivamente a studi storici che lo condussero a collaborare con diverse riviste locali ("Rivista urbinate di Scienze, Lettere ed Arti", "Nuova Rivista Misena") con argomenti legati a artisti vadesi ( i fratelli Zuccari ed i fratelli Nardini);; pubblicò poesie ("Versi" nel 1904) e la monumentale opera "Tiphernum Mataurense" (1890 - 1912).Importante per gli studi fu la riedizione che stampò a Roma de "Il passaggio per l'Italia con la dimora in Parma" di Federico Zuccari.

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